I siti archeologici di paestum e velia, e la certosa di padula
Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e' stato istituito nel 1991 e si estende dalla piana del Sele al confine con la Basilicata.
Dal 1998 il Parco e' anche Patrimonio dell'umanita' Unesco per la presenza nel suo territorio dei noti siti archeologici di Paestum e Velia e per la celebre Certosa di Padula.
La Certosa di Padula, detta anche Certosa di San Lorenzo e' la piu' grande certosa d'Italia, nonché uno dei piu' importanti complessi monastici di tutta Europa. Fu fondata da Tommaso Sanseverino all'inizio del XIV secolo ed il suo spazio e' organizzato in modo da risultare il piu' possibile funzionale per i monaci:
- Casa bassa, ovvero l'area in cui i monaci svolgevano le loro attivita' di sostentamento a contatto con il mondo esterno (spezieria, stalle, granai e depositi ubicati nella corte esterna);
- Casa alta, utilizzata dai monaci durante i momenti della vita comunitaria (chiesa, cucina, refettorio, sala del tesoro e del capitolo);
- Ambienti di stretta clausura situati tutt'intorno al chiostro grande (celle dei monaci e giardini, appartamento del priore, biblioteca).
La Certosa ospita, nella “Casa bassa, il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale, all'interno del quale sono esposti i reperti rinvenuti nella Valle del Tanagro ovvero nelle necropoli di Sala Consilina e di Padula con oltre 1500 tombe, lapidi, statue, capitelli e colonne risalenti al vasto periodo che va dalla preistoria all'eta' ellenistica.
Nella parte nord-occidentale del Parco Nazionale del Cilento si trova il comune di Capaccio, in cui sorge l'antica citta' della Magna Grecia Paistom, piu' nota con il nome romano Paestum.
La citta' fondata intorno al 625 a.C. dagli abitanti di Sibari visse il suo periodo di massimo splendore nel 560 a.C. con la costruzione della “Basilica di Heratos, del Tempio di Cerere o “di Athena e del Tempio di Hera, detto “di Nettuno.
L'intero sito archeologico, ampio quasi cinque chilometri, e' compreso in una cinta muraria ben conservata ed intervallata da quattro porte d'ingresso ancora visibili: Porta Sirena, Porta Aurea, Porta Marina e Porta della Giustizia.
Nella zona sud del Parco si trova, invece, il comune di Ascea, all'interno del quale si trova l'antica citta' della Magna Grecia Elea, anch'essa piu' nota con il nome romano di Velia.
I Focei nel VI secolo a.C. fondarono la citta' di cui oggi sono ancora visibili l'area del porto, Porta Marina, Porta Rosa che comprende l'unico arco greco di eta' classica pervenuto perfettamente intatto, le Terme Ellenistiche, le Terme Romane, l'Agora', l'Acropoli, il Quartiere Meridionale e quello Arcaico.
La visita a Velia inizia dal muro di cinta risalente al VI secolo a.C. e superando Porta Marina si accede alla citta' e si trovano le prime abitazioni di epoca ellenistica.
Proseguendo in direzione di Porta Rosa si possono ammirare i resti delle Terme Imperiali (II secolo a.C.), l'Agora' con la piazza ed il colonnato e le Terme Ellenistiche risalenti al III secolo a.C.
Continuando a salire si trovano la Porta Arcaica e la Porta Rosa, quest'ultima utilizzata sia come viadotto sia che come snodo tra i due quartieri della citta'.
Una volta raggiunta l'Acropoli si possono ammirare i ruderi di un teatro del IV secolo a.C., l'Area Sacra, il tempio ionico dove sorge la torre del castello normanno, l'area dedicata al dio Poseidon, l'altare di Zeus ed il Castelluccio, baluardo utilizzato per proteggere la citta'.