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Sardegna in inverno, i siti archeologici in provincia di Sassari
Nuraghi, tombe dei giganti, dolmen, domus de Janas, siti romani. La Sardegna è notoriamente il paradiso delle vacanze estive, la meta più ambita da maggio a settembre.. e da ottobre in poi? Visitare la Sardegna nei mesi invernali può regalare grandi emozioni e stupire ancor più che in estate.
Innanzitutto nei mesi invernali le temperature non scendono quasi mai sotto i 15° e lungo le coste la media si aggira intorno ai 18° cosicché il clima resta mite anche da ottobre ad aprile ed è possibile passeggiare sul lungomare anche senza sciarpe e guanti.
Dunque le temperature sono buone, i prezzi sono bassi e i turisti sono pochi, quale periodo può essere migliore di questo per conoscere a fondo la Sardegna? Un’isola frequentata dall’uomo da oltre 500.000 anni e che testimonia l’evolversi della nostra storia attraverso numerosi siti archeologici.
Solo in provincia di Sassari troviamo:
- Quattro nuraghi
- Tre tombe dei giganti
- Sei tra dolmen e menhir
- Sette domus de Janas
- Tre siti archeologici di epoca romana
Nel neolitico (4500 a.C. – 2700 a.C.) si sviluppa in Sardegna una civiltà megalitica che costruisce i menhirs, megaliti monolitici, i circoli tombali, le "allées couvertes" e i dolmens tombe megalitiche edificate tra il V ed il III millennio a.C.
A Sassari troviamo il Monte d’Accoddi con l’altare e la terrazza preistorici e lo ziqqurat, ad Arzachena i circoli funerari “Li Muri”, ad Olmedo il Monte Baranta, insediamento della "Cultura di Monte Claro", a Berchidda i Dolmen di Monte Acuto, di Abialzos Santa Caterina e Sant’Andrea, a Mores il dolmen "Sa Coveccada" e a Luras il dolmen Alzoledda e Bilella.
Le Domus de Janas edificate in età neolitica sono anche dette case delle fate o delle streghe. Sono delle vere e proprie tombe che riproducono l’interno di una casa.
A Bonorva si può visitare la Domus de Janas di Sant'Andrea Priu, ad Alghero Anghelu Ruju e "Santu Pedru”, a Castelsardo la Roccia dell'Elefante, ad Ossi la "Mesu e Montes", a PortoTorres "Su Crucifissu Mannu" e a Thiesi la Domus de Janas Mandra Antine.
I nuraghi sono delle tipiche costruzioni in pietra di forma conica edificate tra il 1800 a.C. ed il 1100 a.C., la loro funzione non è ancora stata chiarita, tuttavia, sarebbero state usate in un primo tempo per scopi militari, poi si sarebbero evoluti in templi ed infine avrebbero ospitato i capi villaggio.
Quelli conservati e visibili nella provincia di Sassari sono: ad Alghero il Nuraghe Palmavera, ad Arzachena il Nuraghe Albucciu, a Tempio il Nuraghe Maiore e a Torralba il Nuraghe Santu Antine.
Le Tombe dei Giganti risalgono anch’esse all’età nuragica. Sono monumenti funerari megalitici costituiti da una camera funeraria lunga circa 20 m il cui ingresso è delimitato da un grande semicerchio.
Ad Arzachena si trovano "Coddu Vecchiu" e "Li Longhi" mentre ad Olbia c’è "Su Monte e s'Ape".
Tra i siti archeologici risalenti all’epoca romana abbiamo a Porto Torres i resti della città romana “Turris Lybissonis”, ad Alghero la Villa romana di Porto Conte e Ponte romano di Fertilia, infine, ad Olbia si può visitare una villa rurale romana di età repubblicana.