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I Sanseverino a Teggiano
Il Castello dei Principi Senseverino. Il territorio di Teggiano si estende per metà nella piana del Vallo di Diano e per metà tra le alture del Cilento.
Teggiano, oggi inscritta nell’area del “Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano”, raggiunse il suo periodo di maggior ricchezza in epoca normanna grazie alla ricca famiglia dei Sanseverino che governarono la città dal 1239 al 1552.
I Sanseverino furono un’illustre casata storica che regnò su oltre 300 feudi dislocati tra Puglia, Basilicata, Calabria e Campania. Il capostipite Turgisio, duca di Normandia, scelse come sua dimora il Castello di Senseverino, nel territorio comunale di Teggiano, e ne assunse il cognome dando origine alla longeva dinastia che sopravvive ancora oggi.
Il Castello dei Principi Senseverino si trova nel punto più elevato della città e domina dall’alto tutto il centro abitato. Fu edificato nell’XI secolo - XII secolo ma venne restaurato ed ampliato varie volte nel corso dei secoli successivi.
L’impianto di questa fortezza è quello tipico di un castello angioino con una base poligonale, delle mura imponenti ed un fossato che lo circondava, mentre l’interno è suddiviso in oltre 360 ambienti.
Insieme al castello, massicce mura di cinta, 25 grandi torri di avvistamento, numerosi bastioni e vari baluardi, costituivano una fortificazione d’eccellenza per Teggiano che con le vicine fortezze di Padula, Sala, Atena e Caggiano ricopriva un ruolo strategico militare per la difesa di tutto il comprensorio.
Due rilevanti episodi storici hanno avuto luogo tra le mura di questo maniero: la Congiura dei Baroni (1485) ed il conseguente Assedio del 1497.
La congiura fu progettata dal principe Antonello II Sanseverino nei confronti del re Ferdinando I D’Aragona (detto Ferrante) la cui politica accentratrice aveva causato un grande malcontento tra i feudatari. I baroni che presero parte alla rivolta furono puniti duramente e Antonello II, rifugiatosi tra le mura del castello, subì un lungo assedio finché non si vide costretto a fuggire.
Il devastante assedio rese necessaria una grande opera di restauro che avvenne nei secoli successivi per mano del nuovo proprietario del forte, il marchese Giovanni Villani.
Nel 1860 il castello è stato acquistato dalla famiglia Macchiaroli che ne è tuttora proprietaria, perciò l’edificio è noto anche con il nome di Castello Macchiaroli. Oltre alla zona abitativa il castello dispone anche di un’area pubblica adibita ad accogliere mostre ed eventi espositivi di grande interesse.