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Palladio a Vicenza, le ville e la Basilica
Un salto nel mondo dell’architettura . Ospitando ben 16 monumenti palladiani risalenti al XVI secolo, Vicenza risulta essere un vero e proprio museo a cielo aperto, riconosciuto anche dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.
Nato a Padova nel 1508 Andrea di Pietro, detto Palladio, si trasferì a Vicenza nel 1523 e qui visse e lavorò fino al 1560. Durante questi anni Palladio si dedicò quasi esclusivamente alla progettazione di ville nobiliari, fatta eccezione per alcuni edifici religiosi, per due ponti, per il Teatro Olimpico e per la celebre “Basilica Palladiana”.
Tra il 1546 ed il 1549, infatti, il lavoro di Andrea Palladio fu indirizzato alla ristrutturazione del Palazzo della Regione di Vicenza, soprannominato Basilica Palladiana, che domina Piazza dei Signori. L’architetto inglobò il vecchio edificio in un involucro dalle forme classicheggianti e costruì un doppio loggiato in marmo bianco a “serliane”.
Il palazzo, che una volta ospitava le magistrature pubbliche cittadine, è utilizzato oggi come spazio espositivo ed ospita frequentemente mostre di grande interesse culturale.
Tuttavia, è nella progettazione e realizzazione delle ville signorili che il genio di Andrea Palladio trovò il suo massimo sfogo. Egli sperimentò soluzioni strutturali completamente nuove per fare in modo che gli edifici risultassero più funzionali e comodi. Tutte le sue ville sono, infatti, costituite da un nucleo centrale dedicato agli ambienti di uso quotidiano dal quale si sviluppano tutti gli altri spazi destinati alla servitù, ai magazzini, ecc. Ma la vera innovazione del Palladio fu la semplicità, sia nei materiali che nello stile basato su tratti classicheggianti ed eleganti ma allo stesso tempo essenziali ed armoniosi.
La più celebre delle ville palladiane a Vicenza è senza dubbio Villa Almerico Capra, detta “La Rotonda”, edificata a partire dal 1566 e completata postuma nel 1591.
Questo celebre edificio, che si trova a pochi chilometri dal centro storico di Vicenza, fu commissionato dal conte Paolo Almerico ad Andrea Palladio, il quale trasse ispirazione dal Pantheon di Roma con la sala centrale di forma rotonda che costituisce il fulcro della costruzione.
L’esterno, strutturato in armonia con il paesaggio collinare circostante, è dotato di una serie di eleganti logge ornate da colonne ioniche e statue classiche. Tale raffinatezza si rispecchia negli interni decorati con affreschi, balconate, allegorie e statue, opera di scultori e pittori di fama internazionale come Giovanni Battista Albanese, Domenico Fontana e Louis Dorigny.
La villa è visitabile tutto l’anno con un biglietto di 10,00 euro circa.
Altro esempio di maestria del Palladio è Villa Caldogno, edificata nel 1542 nell’omonimo comune, poco distante da Vicenza.
Qui Palladio intervenne per modificare una struttura risalente al XV secolo ed anche in questo caso l’esterno dell’edificio risulta estremamente semplice e proporzionato con tre grandi archi chiaroscurati e uno scalone a base poligonale.
All’interno sono custoditi numerosi affreschi con vari temi attribuiti in larga parte a Giovanni Antonio Fasolo e a Giovanni Battista Zelotti.
La villa è visitabile tutti i fine settimana da marzo ad ottobre ed il prezzo per la visita guidata è di 3,00 euro circa.
Con questi e numerosissimi altri suoi progetti, raffinati e lineari, Palladio mutò l’aspetto di un’intera città, Vicenza, nonché alcuni canoni architettonici che tuttora vengono apprezzati e studiati, non solo in Italia, ma in tutto il mondo.